Tab Article
Ci sono momenti che nella vita non dimenticheremo mai. Ecco per me questi momenti sono stati determinati dalla mia adolescenza, dal rapporto con i miei genitori, così confuso ma sempre così presente nel mio cuore. Ma soprattutto ciò che è rimasto "stampato" in me, sono i ricordi universitari legati alla goliardia pavese. La gioia, gli scherzi, lo sberleffo sono stati appunto la "medicina" alle angosce interiori che spesso offuscavano le mie emozioni. In realtà, la mia idea iniziale era quella di scrivere direttamente una sceneggiatura per poi realizzarne un film, poi l'incontro con il regista Domenico Costanzo, coadiuvato dall'amico Pietro Fornaciari, mi ha fatto cambiare idea. Quindi, abbiamo iniziato insieme a rielaborare questo progetto, e abbiamo ritenuto opportuno scrivere appunto un libro diviso in tre capitoli: il primo, che contenesse la mia vita universitaria in forma di racconto autobiografico, il secondo in forma di sceneggiatura cinematografica con spunti di fantasia drammaturgicamente interessante, e anche comica... e nel capitolo finale ci tenevo a inserire un fumetto di mia madre alla cui memoria dedico questo libro. Un ringraziamento va anche a Michele Brancale per avere supervisionato questo manoscritto. Mi piace terminare questa presentazione con una frase molto significativa di Gabriel Garcia Marquez: «La vita non è quella che si è vissuta ma quella che si ricorda, e come la si ricorda per raccontarla...» (Giovanni Asole - Giannetto).